Oggi voglio dichiararmi!
Sto scrivendo un libro, già a buon punto, che conto di pubblicare al massimo entro due mesi a partire da oggi.
"FIGLI MINORI IN TEMPO DI CRISI"
Credo che il tema che tratterò puoi facilmente immaginarlo. Chi mi segue da vicino ( avendone fatta apposita richiesta qui ) sa che i miei clienti sono i figli minori ed in particolare quelli coinvolti nelle separazioni fra i genitori.
Sto scrivendo un libro, già a buon punto, che conto di pubblicare al massimo entro due mesi a partire da oggi.
"FIGLI MINORI IN TEMPO DI CRISI"
Credo che il tema che tratterò puoi facilmente immaginarlo. Chi mi segue da vicino ( avendone fatta apposita richiesta qui ) sa che i miei clienti sono i figli minori ed in particolare quelli coinvolti nelle separazioni fra i genitori.
Le separazioni, i divorzi, le crisi nelle relazioni di coppia in generale, sono eventi ordinari i cui effetti, più o meno negativi, sono collegati per lo più a come gli individui coinvolti nella stessa crisi gestiranno le proprie emozioni e sull’interesse sul quale decideranno, più o meno consapevolmente, di focalizzarsi.
La fine di una relazione duratura e stabile rappresenta un cambiamento di uno status quo.
Inizia, ha uno svolgimento ed anche una conclusione. I suoi effetti non sono necessariamente e totalmente devastanti, anzi, nella maggior parte dei casi, da ambo i lati si pone fine ad una situazione intollerabile in cui “è venuta meno la comunione materiale e spirituale fra i coniugi”.
Questa è la classica frase che si ritrova in ogni ricorso per separazione consensuale ovvero giudiziale. Un must lo possiamo definire.
Quindi chi subisce gli effetti davvero negativi, anzi catastrofici, della fine di una relazione, non sono mai i genitori con le loro ripicche, rivendicazioni o stati d'animo assolutamente negativi/improduttivi, ma sono i figli nati dalla coppia.
Loro senza averne la minima responsabilità, subiscono uno di quei traumi che, ci piaccia o no, li segneranno la vita.
Appunto il fatto che mamma e papà non stanno più insieme sotto lo stesso tetto e che, di conseguenza, non vivranno più tutti insieme.
Serve tanto dialogo e capacità comunicativa per aiutare i figli a capire questo semplicissimo concetto ma, con tutta onestà, quasi mai il problema è SOLO, questo.
Diciamolo pure, il più delle volte, questo della cessazione della convivenza è il minimo dei traumi che una separazione porta in sé per i figli.
Fosse solo questo ci sarebbe da festeggiare.
Nella stragrande maggioranza dei casi i minori subiscono un trauma ancora più grande e che è il fatto che mamma e papà non si vogliono più bene, incentivato dalla violenza in tutte le sue forme, fisiche ovvero verbali, che reciprocamente i genitori si scambiano.
Consideriamo che il figlio che assiste alle accese liti fra i genitori, subisce l'evento come qualcosa che sfugge alla propria comprensione e controllo. Quello che potrebbe essere un terremoto per noi adulti. Puoi solo scappare, rifugiarti dal crollo dei pezzi della tua casa, non arrivi a prelevare neppure i tuoi effetti personali. Devi scappare.
Badate bene. Non è mai la separazione materiale fra i genitori a causare il disagio ovvero il disordine emotivo. I bambini, ciascuno con le modalità comunicative più appropriate alla rispettiva fascia di età, accettano che non si viva più insieme e, purché ci sia affetto, stima e rispetto fra i genitori, con i loro tempi si abituano ed imparano a gestire la nuova abitudine che è solo una routine innocua.
Diverso è il caso dall’abitudine alla violenza fisica o verbale. Questa si insinua nella sfera emotiva dei figli ed è deleteria e crea solo conseguenze ad impatto negativo sull’inconscio dei bambini oppure adolescenti. E ciascuno di loro reagirà a modo proprio crescendo.
Gli studi evidenziano che una buona percentuale di maschietti interiorizzano la violenza mentre le femmine potrebbero tendere a sviluppare rapporti violenti dal punto di vista attivo oppure passivo.
Questa consapevolezza mi ha anche spinto a voler scrivere un libro che sia d'aiuto per tutti i genitori che si stiano separando ovvero che siano già separati per aiutarli a spostare la propria attenzione, in ogni circostanza ed in ogni tipo di casistica, dal proprio interesse personale a quello superiore, che è l'amore per i propri figli.
Nella mia esperienza ho notato che, alle volte mi è bastato davvero poco per indurre i clienti a spostare il baricentro della propria attenzione da cose futili a cose utili e di ordine superiore.
Se vuoi rimanere sempre aggiornato e ricevere materiale, sullo specifico tema, compila a regola d'arte il format ed indica l'oggetto "Voglio ricevere materiale inedito". Ti raccomando di usare questa dicitura esatta perché altrimenti rischi di non essere accettato dal sistema.
Ciao a presto.
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